Calitri, perla d'Irpinia
Calitri è
un’affascinante testimonianza della memoria rurale ed artigiana dell’Italia del
Sud, posta sull’Appennino Meridionale a circa 600 metri sul livello del mare. E’ ad un’ora dal casello autostradale A16 uscita Avellino est, incastonata fra i Monti del
Partenio e sta esattamente al centro tra
l’Appennino Campano e l’Appennino
Lucano.
Calitri è semplice, maestosa e
colorata. Si arriva al
centro del paese al termine di una strada leggermente tortuosa che consente di scoprire
questa meraviglia quasi come si volesse
volutamente schiudere piano piano e non
svelarsi immediatamente al visitatore.
Appena si giunge da quelle parti già capisci
che stai al centro di uno spettacolo a
metà tra Natura e Cultura, tra passato,
presente e futuro.
Il passato di Calitri è fatto
di Storia
ma anche di piccole storie e
tradizioni contadine. Nonostante il terribile terremoto dell’80 che ha colpito
soprattutto l’Irpinia e la provincia di Potenza , Calitri ha lasciato intatta
la sua conformazione “architettonica” ed
il suo pregevole tessuto urbano.
Prima del
terremoto le abitazioni venivano utilizzate anche come “ricovero” per gli
animali, oggi quell’agglomerato è stato, in parte, abbandonato da chi ha
preferito emigrare cercando fortuna nel
mondo ed, in parte, ristrutturato da chi è
rimasto rimboccandosi le maniche.
E proprio la
ristrutturazione di quelle case, che altrimenti sarebbero rimaste tutte abbandonate, a rappresentare il futuro e, nello stesso tempo, una speranza per questo borgo.
Da qualche
anno infatti, Calitri è al centro delle “attenzioni” turistiche di molti
inglesi, ma anche di americani oriundi irpini che ritrovano le proprie radici qui.
Molte
persone, sia dall’Europa che dagli USA, hanno deciso di “trasferirsi” qui dopo la pensione facendo diventare
Calitri un “buen retiro” con una qualità di vita altissima che mette al centro l’uomo. La ristrutturazione delle case, il loro riammodernamento e la
nascita di una fiorente domanda immobiliare
sta facendo di questo borgo una delle offerte alternative al turismo di
massa. Si è arrivati addirittura ad una destagionalizzazione del turismo. Non
solo in estate Calitri è meta turistica, ma anche in inverno in quanto il
clima non è eccessivamente rigido.
Calitri è
diventata popolare anche grazie al magazine “International Living” che nel 2010
l’ha eletta come uno dei 9 posti in cui
passare gli anni della propria vita dopo la pensione facendola diventare “Calitri-shire”
alla stessa stregua del più blasonato
“Chianti-shire”!
Perché Calitri mi piace?
Quello che
immediatamente colpisce di questa cittadina è la vita semplice che si conduce,
la bellezza del suo centro storico, l’ospitalità diffusa della gente, il suo
artigianato (Calitri è sede di un museo della ceramica) , ma soprattutto le
tradizioni ancora vive che si rinnovano anche e, non solo, nella cucina che
nasce povera ma si scopre gustosa, appagante, salutare, mediterranea.
Non vi
aspettate né una strada per lo “struscio” né negozi sfavillanti pieni di firme
della moda. Calitri si apprezza per la
sua genuinità , per le sue stradine strette, per la sua perfetta armonia che
pervade tutto il tessuto urbano, e poi colpisce per il suo ordine e la sua pulizia.
Calitri ti stupisce
e ti emoziona. Qui puoi incontrare le più svariate forme di Arte anche a cielo aperto. Si percepisce una fervida fantasia ed altrettanta
creatività . Ed allora puoi imbatterti in opere come queste mentre stai
passeggiando:
Ma l’Arte io
l’ho vista ben salda anche nei portali bellissimi e molto ben conservati
Passeggiando
tra le stradine inoltre ti imbatti anche
nella inaspettata civiltà contadina ancora forte e palpabile che risolve
problemi con la sua proverbiale
semplicità .. Mi sono chiesto per tutto il giorno a cosa potessero
servire delle bottiglie di plastica riempite di acqua davanti alle porte delle
case. La risposta me l’ha data una vecchia signora che ha fatto capolino alla
porta della sua casa sentendosi forse spiata dalla presenza di una macchina
fotografica sempre in funzione. Le ho chiesto come mai vi fossero cosi tante bottiglie
davanti le case e lei, con sguardo
materno , mi risponde “ le bottiglie servono per distogliere i gatti dal fare
la pipi davanti l‘uscio delle case ! E’ questa la semplicità della vita che
apprezzo!
La cucina, le cannazze ed i formaggi
Quando sono
in vacanza o comunque mi trasformo in viaggiatore o semplice turista, la
cartina di tornasole per comprendere al meglio una popolazione molto spesso me
la dà la sua cucina.
Anche questa
volta, Calitri non si smentisce per la sua semplicità .
In una
cittadina cosi racchiusa nelle tradizioni forse non ti aspetti di trovare
ristoranti, pizzerie e pub. Ed invece a Calitri, grazie al turismo, riesci a
mangiare anche durante la settimana in
un giorno “normale” .
Non ho perso
tempo a scegliere il ristorante. Qualche giorno prima di partire per Calitri
avevo visto delle foto pubblicate su Facebook da un mio amico. Era un
“reportage” fotografico relativo ad un matrimonio tenutosi da quelle parti al
ristorante La Locanda dell'Arco
Grazie a
quelle foto mi sono innamorato di Calitri e contemporaneamente di quel
ristorante!
Il mio istinto anche questa volta non mi ha tradito !!!
La Locanda dell'Arco ti accoglie proprio al centro della cittadina, ti ospita in una grotta
caratteristica, unica, ricavata da una antica cantina e ti coccola con le
prelibatezze di una cucina contadina, ma rivisitata ed aderente al territorio ed
alla stagionalità .
I gestori ti fanno stare bene da subito, sono gentili e ti
mettono a tuo agio senza essere invadenti, riescono a trasmettere piccole gioie
di una vita semplice scandita dai piatti delle tradizione. Questo ristorante ha
sempre un tavolo disponibile per Vinicio Capossela oriundo di quella città e
cittadino onorario. Capossela è promotore dello “Sponzfest” una kermesse di
musica, balli e teatro sul percorso scandito dalle fermate delle stazioni
ferroviarie di una linea ferroviaria abbandonata ed attualmente chiusa la Avellino
- Rocchetta S.Antonio
Le cannazze, è il primo piatto tipico di quella
zona. La storia delle cannazze è antica. Era il piatto tipico dei matrimoni nel
passato, ed oggi è il piatto della domenica. Se si volesse riassumere la ricetta delle cannazze si
potrebbe dire che è una semplice pasta al pomodoro, ma cosi non è!
Prima di
tutto il formato della pasta è particolare e non si trova da altre parti in
Italia. Il formato è simile a quello degli “ziti” e la tradizione vuole che
prima della cottura vengano spezzati a mano in 5 parti! Questo
tipo di pasta è molto difficile da riprodurre artigianalmente e le uniche “cannazze”DOC vengono prodotte
“esclusivamente” da un pastificio pugliese famoso nel mondo. Nei supermercati
della zona si vende solo quella marca e nelle cucine di Calitri solo quella
marca viene utilizzata!! Il sugo
viene preparato con polpa e passata di pomodoro ed ha bisogno di una lunga preparazione
Si cucina con la carne ma non è un vero
e proprio “ragù” perché oltre alle “braciole” di carne ci sta un abbondante
quantità di formaggio pecorino e un misto di formaggi locali.
Inoltre ci sono odori e profumi di erbe
aromatiche uniti a tanta passione e pazienza.
Il mio giudizio?
Le cannazze sono buone anzi
buonissime! Un’altra particolarità delle cannazze è che vengono servite non
direttamente nel piatto ma in un recipiente che viene sistemato al centro del tavolo ed
ognuno può servirsi da solo.
E dopo le cannazze ci sono i formaggi come il caciocavallo
e le caciotte tipiche del luogo e non da
ultimo il formaggio di fossa (conservato proprio nelle grotte che in quelle
zone sono tante) oltre a squisite “soppressate”
Per il vino lasciatevi tentare dall’aglianico e dalla varietà di bianchi
e di rossi che in quelle zone come in tutta l’Irpinia riescono a garantire una
qualità eccellente!
Calitri è da
vedere, da gustare e da vivere.
Per info
Vi consiglio di vedere il film "Ultima fermata" opera prima di Giambattista Assanti uscito nelle sale cinematografiche ad ottobre 2015. Il film è con Claudia Cardinale, Philippe Leroy e Sergio Assisi. www.ultimafermata.it
Il film racconta la storia della linea ferroviaria Avellino-Rocchetta Sant'Antonio inaugurata nel 1895 e soppressa nel 2010. Calitri è uno dei tanti paesi di quella tratta.
2 commenti
Che bello! L'Italia è sempre una piacevole scoperta!
RispondiEliminaè vero! ma se vai a Calitri sicuramente te ne innamorerai come è successo anche a me!
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