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I 5 padiglioni da non perdere ad Expo2015

By 08:30 , ,


Qualche tempo fa, vi ho dato qualche consiglio su  Expo2015 che ora è entrato nel vivo. Oggi, invece, vorrei darvi qualche dritta su i padiglioni che mi sono piaciuti  e che secondo me devono essere assolutamente visitati per avere un'idea di cosa è questa esposizione universale tra le più belle mai realizzate!


Austria: respira, mangia, rinfrescati











Non voglio fare assolutamente una classifica, nè un triste elenco in  
ordine alfabeticoma il primo padiglione che mi viene in mente è quello dell'Austria.
In verità, il padiglione si trova quasi alla fine del Decumano e sicuramente il vostro sguardo sarà stato precedentemente attirato da tutti gli altri padiglioni che lo precedono, ma ne vale la pena arrivare fin lì. 
Anche se vi tocca fare la coda per entrare, non disperate starete comunque  "al fresco" Vi accoglieranno nebulizzatori che preparano le persone alla visita. L'Austria ho voluto interpretare il tema di Expo2015 proponendo la salubrità dell'aria come elemento essenziale per vivere meglio.
All'interno del padiglione è stato riprodotto fedelmente il microclima (ci sono circa 5 gradi in meno) di una tipica foresta austriaca. Il nome del padiglione è sintetizzato nel verbo inglese "Breathe"- Respira- che lungo il percorso si trasforma in "Eat"- Mangia. 


Azerbaijan: la patria della biodiversità 














Bisogna soffermarsi prima di tutto sull'architettura di questo padiglione, la cui struttura è formata da tre sfere di vetro che rappresentano altrettante biosfere.
La prima biosfera riproduce i vari paesaggi del paese, mentre la seconda è quella che offre una visione completa delle nove zone climatiche azebaijane, mentre la terza è quella dedicata alle colture tradizionali ed alle varie innovazioni che il paese sta tentando di sviluppare.
Attenzione particolare è stata data al materiale utilizzato per la costruzione di questo padiglione che sarà interamente trasferito, al temine dell'Expo2015, nella capitale Baku. I materiali usati sono legno e pietra abbinati a vetro e metallo. 


Gran Bretagna: coltivare con il "gusto" di condividere











La struttura del padiglione inglese riproduce un enorme alveare simbolo di natura e condivisione dei risultati raggiunti dalla tecnologia nella produzione di cibo. Sono infatti le innovazioni raggiunte in ogni fase della catena alimentare che possono essere sfruttate per sfamare l'intero pianeta.
La struttura è formata da una sfera dorata al centro che pulsa "bombisce" e ronza come le api fanno in un vero alveare. Lo scopo è quello di invogliare gli uomini a comportarsi come fanno le api ricoprendo ognuno un ruolo con funzioni ben precise tutte finalizzate al benessere dell'intera comunità.

Israele: gocce d'acqua per i campi di domani












Quello che più colpisce chi visita questo padiglione è sicuramente il campo verticale a moduli coltivabili. Israele vuole coinvolgere tutti i cittadini del mondo invogliandoli a trasformare un territorio arido ed inospitale in un campo coltivabile e produttivo.
Se anche la quantità di acqua è scarsa, è possibile seminare, irrigare, coltivare, produrre ogni prodotto ottimizzando sia l'irrigazione a goccia e sia migliorando la qualità del cibo.  

Marocco: semplicità e coerenza










Questo padiglione è sicuramente tra quelli che amo di più. E' un semplice, sobrio viaggio sensoriale. La varietà delle tradizioni gastronomiche marocchine si fondono nelle differenti culture e tradizioni. Il Marocco è terra di grandi contrasti che vengono riprodotti nei  i colori, profumi e sapori che solo il deserto riesce a mantenere ed a tramandare. 
Visitare il padiglione del Marocco è anche conoscere un paese che vuole emergere con innovazione tecnologica e qualità della vita. E' un viaggio che nasce dal passato ma corre verso il futuro mantenendo i piedi ben saldi a terra!

Naturalmente questi sono solo i primi 5 padiglioni che vi consiglio di visitare, ma sicuramente ne esistono tanti altri per cui vale la pena fare un giro. In un prossimo post parleremo anche di loro e naturalmente dell'Italia.



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